Le problematiche relative all’ambiente sono ormai da anni al centro delle discussioni della gran parte dei cittadini, soprattutto i più giovani. Finalmente nel 2020 la Commmissione Europea ha deciso di promuovere delle misure necessarie che, secondo la presidente Von der Leyen, dovrebbero farci uscire dalla grave crisi post Covid e allo stesso tempo azzerare l’impatto ambientale.
Cos’è il Green Deal?
Come primo obbiettivo la Commissione Europea, nella persona del suo presidente Ursula Von der Leyen, ha stabilito la promozione di una serie di misure atte a alimentare la sostenibilità della produzione di energia e dello stile di vita dei cittadini dell’Ue. Chiamato Green Deal Europeo, è un’ambizioso progetto su larga scala in cui saranno coinvolte tutte le maggiori istituzioni europee. A livello pratico, possiamo definire il Green Deal europeo come una serie di misure come investimenti e leggi che avranno uno sviluppo nei prossimi 30 anni. Al fine però di creare delle basi solide, la Commissione Europea ha per il momento solamente pianificato i primi due anni del progetto.
Come comunicato dall’organo europeo, allo sviluppo del progetto oltre che la commissione saranno coinvolti anche il Parlamento e il consiglio, che hanno incaricato il vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans di gestire il progetto. La grande ambizione del Green Deal europeo farà in modo che il piano veda finanziamenti molto ingenti sia con soldi pubblici, sia con soldi privati. Basti pensare che nei primi di 10 anni si profila un investimento pari a 1000 miliardi di euro, cifra che però potrebbe variare alla discussione del bilancio pluriennale dell’Ue relativo al periodo tra il 2021 e il 2027.
Gli obiettivi
Il Green Deal europeo ha come principale obiettivo quello di quello di fermare il costante aumento del riscaldamento globale, ma finisce poi per svilupparsi in ulteriori punti. Il primo punto è quello di rendere più pulita la produzione di energia elettrica, che ad oggi è la causa di circa il 75% dell’emissione dei gas serra nel vecchio continente. Questo si può fare solo migliorando la diffusione delle energie rinnovabili e bandire in via definitiva i combustibili fossili.
Un altro obiettivo che si pone questo progetto è quello di rendere più sostenibili molte attività umane che comportano un grande dispendio di energia inquinante. Alcune misure attuabili potrebbero quindi essere lo sviluppo di un’economia circolare, la promozione delle biodiversità, il potenziamento dei trasporti pubblici e l’introduzione di nuovi regolamenti riguardo riguardo costruzioni e ristrutturazioni.
A questo punto vi starete forse chiedendo come fare a mettere in atto tutte queste misure. La Commissione Europea ha disposto una serie di strategie atte al raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Le misure di cui si sta discutendo di più sono la legge sul clima e il fondo per una giusta transizione, ovvero il fondo necessario a finanziare questa transizione green all’interno di paesi meno sviluppati e più vulnerabili. La legge sul clima tratterà l’intenzione di azzerare le emissioni in tutta l’Ue entro e non oltre il 2050.

Il Green Deal in Italia
Come anche gli altri paesi membri della Commissione Europea, anche l’Italia ha pensato ripartire in maniera sostenibile. Di conseguenza anche il nostro paese si è visto attuare una serie di leggi e di regole utili alla transizione green. Le aree di intervento del Green Deal europee in Italia sono pertanto le seguenti.
Biodiversità. Essendo l’Italia un paese molto attento alla salvaguardia delle specie animali, i nostro paese dovrà solo continuare a prestare attenzione alle condizioni degli stessi, prestando però maggiore attenzione al controllo e alla riqualificazione di habitat rovinati o distrutti.
Alimentazione e agricoltura. La biodiversità legata senza dubbio sia all’alimentazione, sia all’agricoltura. Specificatamente non sarà più consentito somministrare antibiotici agli animali destinati alla produzione di cibo e sconsigliati pesticidi purtroppo ancora fortemente utilizzati.
Edilizia. Per quanto riguarda il settore edile, i cittadini italiano potranno attuare una politica green migliorando la classe energetica della propria abitazione o della propria azienda, anche con l’ausilio del decreto rilancio che prevede il Superbonus 110.
Mobilità. Per distacco la mobilità è l’elemento maggiormente inquinante della penisola, così come nella maggior parte delle restanti nazioni europee. Al fine di favorire una transizione da mezzi di trasporto a motore a mezzi di trasporto elettrici, si dovrà investire sulle infrastrutture di ricarica, ad oggi non sufficienti.
Inquinamento. Questo rappresenta il più grande rischio per la salute dei cittadini europei e attualmente causa più di 400 mila morti l’anno solo in Europa. L’italia in particolar modo è una delle nazioni maggiormente colpite vista la media di circa 76 mila morti annuali. Purtroppo poi, i più soggetti alla morte causata dall’inquinamento sono i più piccoli, che spesso vedono aggravarsi situazioni già create da eventuali allergie.
Climate neautrality. Precedentemente abbiamo spiegato come nelle intenzioni dell’Ue c’è quella di azzerare l’impatto climatico entro il 2050. Negli ultimi trent’anni l’Italia ha lavorato bene sotto quest’aspetto, riuscendo a ridurre le emissioni dei gas serra del 17%. Il nostro paese si merita poi una menzione speciale soprattutto per l’utilizzo di energie rinnovabili.
Queste innovazioni saranno permesse da una serie di strumenti finanziari e operativi. Il più importante è senza dubbio il meccanismo per una transizione giusta, che ha come principale obiettivo quello di avvicinare all’ecosostenibilità anche le aziende fortemente radicate in un economia fossile. L’arrivo della pandemia ha poi ulteriormente cambiato le carte in tavola, in quanto ogni nazione si è vista dover affrontare la grande crisi scaturita dalla stessa con decreti che permettessero un rilancio dal punto di vista economico. Tramite il recovery fund, all’Italia spetteranno di diritto 209 miliardi di euro, che saranno messi a disposizione dalla Commissione europea per aiutare la nazione a ripartire in modo green.
L’importanza della transizione green
Una transizione ecologica si pone come obiettivo primario quello di realizzare un cambiamento sostanziale e di rilanciare a livello economico alcuni settori produttivi mettendo tutelando il pianeta. Questo compito consentirà di contrastare oltre che la crisi economica, la crisi climatica che ormai da decenni danneggia l’ambiente. Solamente sforzandosi di cambiare alcune abitudini e di indirizzare la propria vita verso l’ ecosostenibilità sarà possibile che tutto ciò avvenga con successo.
Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha specificato una serie di interventi utili a garantire il successo dell’operazione. Tra questi figurano: programmi relativi all’ambiente, sia in campo nazionale sia internazionale, azioni mirate al contrasto dei cambiamenti climatici, interventi su infrastrutture e trasporti, riduzione dell’inquinamento e dell’inquinamento chimico, maggior attenzione riguardo il ciclo dei rifiuti, l’utilizzo di risorse naturali e la protezione delle biodiversità.
Garanzie sulla riuscita del progetto
Visti i grandi sforzi, anche economici, la Commissione crede che entro la data prefissata si possa riuscire a raggiungere ogni obiettivo in termini di transizione green. Ovviamente oltre l’Ue, altri organi di grande rilevanza europea e tutti gli stati sotto il controllo di Bruxelles dovranno lavorare affinché tutto funzioni. L’importante è che ogni stato continui a seguire le linee guida dettate dal Parlamento europee, senza cambiare posizione o stabilire politiche migliori per favorire la transizione ecologica. Anche le aziende private non dovranno sottrarsi dal compito di agevolare il Green Deal europeo,poiché potrebbero complicare inutilmente l’iter legislativo delle varie misure. Se quindi tutti questi fattori riusciranno a incastrarsi alla perfezione, si avrà la certezza di far ripartire il proprio paese a livello economico, ma anche di lasciare un mondo migliore alle generazioni che verranno dopo di noi.