Nonostante l’Italia venga considerata un paese piuttosto tradizionale, per quanto riguarda l’ambito dell’energia rinnovabile parliamo di uno dei territori più all’avanguardia del continente, capace di espandere gli impianti anno dopo anno con estrema efficacia. Sono infatti numerose le realtà, a livello nazionale e regionale, che si occupano di trovare valide alternative ai combustibili fossili, per evitare di sfruttare il pianeta troppo al di sopra delle possibilità, rischiando di arrivare tra qualche tempo ad esaurire del tutto le proprie risorse.
Numerose sono le tipologie di energie rinnovabile sulle quali è possibile fare affidamento, ognuna con le proprie specifiche peculiarità e soprattutto adatta a un determinato ambito. Di seguito analizzeremo nel dettaglio quali sono le più diffuse sul territorio della penisola e quali sono le prospettive future secondo le stime e le previsioni eseguite dai gruppi dei migliori esperti del settore. Da elementi naturali come il vento, le masse di acqua e il sole è infatti possibile trarre numerosi vantaggi, sta all’uomo trovare le modalità e le tecnologie giuste per arrivare a sfruttare al 100% queste meravigliose potenzialità.
Le Energie Rinnovabili in Italia e Dove si Producono
Come già anticipato, le energie rinnovabili derivano da tutti i principali fenomeni naturali che la natura ci regala ogni giorno. Essendo l’Italia un territorio particolarmente variegato, possiede la fortuna di poter utilizzare differenti modalità a seconda della regione e del tipo di terreno a disposizione. Vediamo quindi quali sono le principali tipologie alle quali attingere e dove osservare il loro maggiore sviluppo a livello nazionale.
L’energia idroelettrica
Diffusa sin dai primi anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, l’energia idroelettrica è certamente la più diffusa in Italia, grazie alla presenza di numerosi bacini idrici che occupano lo stivale da nord a sud. Nel corso del tempo si sono apprese tecniche sempre più innovative per arrivare a sfruttare a pieno questo importante potenziale, cercando di trovare una valida alternativa ai combustibili fossili che iniziano a scarseggiare in maniera decisamente preoccupante.
Tra le caratteristiche principali di questa modalità riscontriamo l’efficienza e la sicurezza degli impianti, sia per quanto riguarda i centri abitati posti in prossimità, sia per l’impatto ambientale che viene ridotto al minimo con la sola presenza di ruote idrauliche e macchinari utili alla conversione. Parliamo di un’energia pulita, che si pone al servizio della collettività senza andare a impoverire il pianeta. Inoltre, le avanzate tecniche utilizzate consentono di calibrare la produzione a seconda del fabbisogno momentaneo, andando a limitare il ritmo nelle fasce di minore richiesta, come la notte, o stoccando tutta quell’energia in eccesso che verrà utilizzata quando la necessità sarà superiore. In questo modo è pertanto possibile evitare ogni forma di spreco e riuscire a rifornire il territorio di competenza nella maniera più corretta.
Tra le aree maggiormente equipaggiate in tal senso annoveriamo la dorsale appenninica, anche se tendenzialmente l’energia idroelettrica è diffusa in maniera più o meno uniforme in tutta Italia, soprattutto nella zona del nord dove i bacini idrici sono decisamente frequenti.
L’energia eolica
Nonostante alcune realtà europee siano ancora più avanti della nostra penisola riguardo all’energia eolica, negli ultimi decenni in Italia sono sorti circa 5 mila impianti che sorgono nelle regioni più ventose, posti in maniera strategica per non creare un impatto visivo che possa rovinare la bellezza del paesaggio. La maggior parte dei siti è formata da turbine eoliche che raggiungono anche i 200 Chilowatt di potenza, andando a coprire il fabbisogno dell’area attigua.
Con il tempo la speranza è di costruire parchi che riescano a raggiungere un livello di efficienza ancora superiore, andando a raggruppare le varie installazioni in modo che siano meno visibili nelle aree di maggiore rilevanza storica e paesaggistica. Si tratta infatti di strutture enormi che sono evidenti anche da lontano, ma che ormai siamo abituati a considerare parte integrante delle distese naturali che caratterizzano lo stivale. Lo scopo è trasformare questa modalità di produzione nella prima a livello nazionale e internazionale, perché decisamente semplice da reperire e trasformare.
Tra le regioni maggiormente virtuose da questo punto di vista troviamo parte del sud Italia, come Basilicata, Puglia e Campania, oltre che le principali isole come la Sicilia e la Sardegna che sono note per le giornate ventose che le caratterizzano.

L’energia geotermica
Vi lascerà probabilmente piuttosto stupiti apprendere che il primo impianto geotermico costruito nella storia è collocato a Larderello, una piccola località in provincia di Pisa che già agli inizi del 1900 ha appreso l’importanza di sfruttare le potenzialità del sottosuolo. In particolare questo tipo di soluzione si basa sui vapori che fuoriescono dal terreno, da utilizzare al posto delle macchine a vapore che hanno invece un forte impatto inquinante. Il rendimento di questo genere di impianti è fortemente aumentato nel tempo, dando vita a una produzione che riesce a coprire 4 volte la richiesta senza alcuna difficoltà.
L’Italia è uno dei paesi più all’avanguardia sotto questo punto di vista, con regioni come la Toscana che fungono da perno per lo sviluppo dell’energia geotermica, con la speranza che in futuro possa eguagliare le altre soluzioni rinnovabili attualmente più diffuse.
L’energia fotovoltaica
Soprattutto grazie alle numerose iniziative istituzionali degli ultimi anni, il sole è divenuto un elemento naturale decisamente sfruttato per la produzione di energia, considerando che un dodicesimo della stessa deriva proprio da impianti di questo genere. L’aspetto interessante di questo sistema è che può coinvolgere sia gli impianti di dimensioni più importanti a livello industriale, sia le realtà più piccole o prettamente domestiche, in una collaborazione tra pubblico e privato che potrebbe limitare di molto l’utilizzo dei combustibili fossili in esaurimento. Non sono solo le abitazioni e i grandi capannoni ad essere alimentati, ma anche le vetture e i macchinari, investendo quindi più settori della vita che possono beneficiare dell’innovazione tecnologica. In tal senso il sud del nostro paese è quello che maggiormente sfrutta questa modalità, incentivandola su tutti i livelli.
Prospettive Future
Secondo il quadro delineato dai ricercatori del CNR, l’auspicio è che nel 2050 sarà possibile convertire il nostro paese al 100% delle energie rinnovabili, andando così a limitare totalmente lo sfruttamento del terreno e dei combustibili fossili. In questo modo sarà pertanto possibile limitare l’impatto dell’inquinamento e rendere le città e le regioni decisamente più sostenibili di quanto lo sono attualmente, nel piccolo e nel grande. Il progetto, portato avanti da personalità eccellenti come Rosaria Ciriminna, Mario Pagliaro, Francesco Meneguzzo e Lorenzo Albanese, prevede una road map che possa portare progressivamente a una condizione privilegiata di questo genere, abbandonando tutti quei comportamenti che ancora oggi impediscono una totale apertura in tal senso. Lo scopo è quello di costruire un numero sempre maggiore di impianti eolici e fotovoltaici, andando a posizionare turbine e pannelli solari dove possibile senza però pregiudicare l’estetica paesaggistiche delle aree.
In ogni modo lo scopo è diffondere in maniera sempre più capillare impianti di questo genere, uscendo dalle regioni che sono già all’avanguardia e coinvolgendo quelle che ancora stentano ad accettare a pieno il cambiamento. Si lavora per migliorare sempre più nettamente le tecnologie, così che i macchinari siano sempre meno ingombranti ma molto più efficienti rispetto alla condizione attuale.
I costi previsti sono tuttavia molto importanti, con una stima di 500 miliardi di euro nel tempo, che tuttavia si pensa possano essere recuperati con gli interessi se il progetto viene svolto nella maniera adeguata. A beneficiarne sarebbe quindi l’intera popolazione ma anche l’ambiente che tanto soffre lo sfruttamento dei combustibili fossili, andando a recuperare una forma di rispetto e collaborazione con la natura che purtroppo è stata smarrita nel tempo in numerose realtà vicine e lontane.