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Proprio da quella strada infatti è previsto che passi la ciclopista del Garda, che una volta terminata andrebbe a collegare Brenzone con Malcesine per arrivare fino a Limone, nel territorio trentino del Lago di Garda. Il progetto definitivo di quel tratto non è ancora stato presentato anche se l'ipotesi del taglio degli alberi sembra quasi sicura.
Dopo quanto è successo quindi a Verona in viale Colonnello Galliano (vedi articolo correlato), la stessa triste e assurda sorte sembra destinata anche a Malcesine.
Sulla questione è intervenuto il circolo Garda Baldo Malcesine di Legambiente, che promette battaglia. Pur di salvare le 45 piante i volontari dell'associazione ambientalista sono pronti a incatenarsi ai tronchi delle magnolie. "Non abbiamo nulla da dire sulla validità del progetto, in quanto proprio come ambientalisti non possiamo non essere favorevoli ad una ciclopista, con tutti i suoi ritorni positivi", premette il presidente del circolo Ciro De Gennaro.
"Non condividiamo, però, che per poter passare attraverso viale Roma dovranno essere abbattute 45 piante di magnolie. Pertanto manifestiamo il nostro fermo no a qualsiasi intervento sulle piante, che sono molto delicate. Anche se dovessero essere trapiantati, gli alberi andrebbero incontro a morte sicura".
Per il presidente di Legambiente Malcesine, con questo intervento "si provocherebbe una dequalificazione ambientale sconcertante. Viale Roma con le sue magnolie fa ormai parte dell'immagine del nostro paese. È la storia di Malcesine, e come tale va rispettata. Gli alberi presenti in centro sono pochissimi e per questo preziosi, con il caldo della stagione estiva praticamente indispensabili. In particolare in viale Roma l'ombra di queste piante è irrinunciabile per le migliaia di pedoni che quotidianamente percorrono la via dalla piazza del porto verso il lungolago e l'imbarcadero dei motoscafi. Le magnolie non si devono toccare".
Il sindaco Michele Benamati afferma che l'abbattimento delle piante è "una strada quasi obbligata, non ci sono molte alternative". Il progettista dell'intervento, premettendo che la soluzione dell'estirpazione non è ancora definitiva, sottolinea che "le magnolie stanno creando danni alle fognature e ai marciapiedi e che comunque verranno sostituite con altri alberi". Per molti, però, questa operazione non ha senso.