Hai un evento, una buona pratica o una situazione critica da segnalare?
Scrivici a redazione@veronagreen.it
Ti ricontatteremo al più presto per pubblicare un articolo.
In una calda giornata di sole estivo, un lungo e partecipato corteo – organizzato dall'associazione Salute Verona e dai comitati San Martino per l'Ambiente e Aria Pulita Zevio - ha sfilato lungo l'ex Statale 11. Centinaia di persone e sei trattori, come riportano gli organizzatori, che si dichiarano "orgogliosi e soddisfatti di quanto è accaduto ieri: una mobilitazione mai avvenuta nel nostro paese notoriamente definito 'dormitorio'. Persone unite dallo stesso amore per il proprio territorio, dalla convinzione che è arrivato il momento di scendere in campo, di informarsi, partecipare, di non lasciar fare".
Durante il ritrovo è intervenuto anche Don Albino Bizzotto, il sacerdote vicentino di 74 anni che ad agosto ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la speculazione finanziaria e le grandi opere che distruggono il territorio (vedi articolo correlato).
La protesta è rivolta contro l' "impianto di stoccaggio provvisorio di rifiuti pericolosi e non pericolosi, liquidi e solidi, con operazioni di recupero e smaltimento", come lo definisce la ditta proponente Adige Ambiente che parla di "delocalizzazione dell'impianto esistente con contestuale introduzione di varianti sostanziali".
In realtà, secondo i cittadini, si tratta di un modo per "mascherare come trasferimento e ampliamento quello che invece è un vero e proprio nuovo impianto. Un enorme polo industriale di trattamento dei rifiuti, il più grande del Veneto, che verrà collocato in un'area vincolata non idonea a riceverlo perché su terreni agricoli considerati area di ricarica degli acquiferi, compromettendo cosi anche la salute dei cittadini".
Sarebbero previsti, come riporta il giornale online Verona-In, 900 tonnellate al giorno di rifiuti industriali, anche pericolosi, solidi e liquidi con una decina di linee di trattamento e una varietà di oltre 400 tipi di rifiuti. Per rendere l'idea, in un chilometro quadrato sarebbe previsto un traffico giornaliero di 120 autotreni al giorno, vale a dire un camion ogni 6 minuti nell'arco delle 12 ore, ivi compresi anche i mezzi diretti verso la discarica e l'attuale impianto di Ca' del Bue.
I comuni, l'Arpav e la provincia si sono già pronunciati contro questo progetto: ora l'appello va della commissione Valutazione Impatto Ambientale (V.i.a.) e agli assessori della Regione Veneto perché non concedano l'approvazione. I cittadini chiedono che venga "sospeso il giudizio e convocato un 'tavolo' con il proponente, i comuni, i cittadini per trovare una diversa locazione a questo nuovo impianto".
Per partecipare alla protesta, sul sito di Salute Verona è possibile scaricare il documento da inoltrare ai membri della Commissione VIA, al seguente link.