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“La salute dei cittadini va messa al primo posto – spiega Sonia Perenzoni, consigliera comunale di Montecchio Maggiore - Chiediamo il sequestro dell'azienda perché non si può bonificare il terreno sottostante senza togliere la Miteni stessa. Vogliamo ricordare inoltre che non è in corso alcuna bonifica, stanno solo facendo una caratterizzazione del sito”.
“Il “pastiglione” sepolto sotto la Miteni non è raggiungibile fino a quando l'impianto non sarà chiuso – le fa eco la deputata Sara Cunial - Il bene primario deve essere quello della salute, che in questo caso così grave va prima anche di quello al lavoro. Anche perché sono i lavoratori stessi a chiederci di essere tutelati, sia dal punto di vista dell'occupazione che da quello della salute”.
“I lavoratori hanno nel sangue valori altissimi, 10 volte superiori a quelli dei cittadini – ricorda Manuel Brusco, consigliere regionale e presidente della commissione consiliare che si occupata dei Pfas – loro stessi ci hanno chiesto più volte di aiutarli, anche dal punto di vista occupazionale. Stiamo parlando di un'emergenza che colpisce 200 mila cittadini, forse anche di più”.
“Abbiamo portato al procuratore le istanze del territorio, dei comitati e di tutti i gruppi che stanno lavorando su questo enorme problema – sottolinea la deputata veronese Francesca Businarolo - le indagini si stanno concludendo e noi sosterremo la Procura in tutti i modi, perché è arrivato il momento di affrontare questa questione in modo definitivo. È arrivato il momento di avere coraggio”.