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Il Tar del Veneto ha di fatto riconosciuto una contraddizione nel progetto presentato dalla Rotamfer, che sarebbe passato "immotivatamente – si legge nella sentenza – da una messa in sicurezza (obiettivo prioritario ordinato dal pubblico ministero di Verona, per evitare ulteriori infiltrazioni di acqua nel corpo rifiuti) ad un ampliamento della discarica esistente".
Soddisfatto anche il Partito Democratico di Verona, che ha sostenuto il ricorso dall'inizio: "La discarica, oggetto di numerosi scandali per sversamento di rifiuti pericolosi, aveva appena riaperto grazie all'autorizzazione alla 'messa in sicurezza' concessa dalla Regione Veneto (vedi articolo correlato). I giudici di Venezia hanno però smentito che si trattasse di una messa in sicurezza – spiegano i rappresentanti del Pd – si trattava di un ampliamento mascherato che consentiva anche il deposito di nuovi rifiuti pericolosi".
"Questa sentenza rappresenta un'ulteriore sconfitta per la Commissione regionale Via – sottolinea Franco Bonfante, consigliere regionale PD - in quanto arriva dopo tutta una serie di altre sentenze favorevoli ai comitati che si dimostrano così più efficaci della commissione nella tutela dei cittadini".
"Ora che il Tar ha avvalorato le nostra tesi – aggiunge Enrico Cordioli, capogruppo di Partito Democratico e consigliere Nuove Prospettive in Comune a Sona - mi auguro si possa riprendere a lavorare insieme per la vera messa in sicurezza del sito".
Photo credits: giornale L'Arena