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I temi presenti erano svariati: in primis le eccellenze in ogni settore alimentare, con attenzione al biologico e alla biodiversità. Particolare rilievo è stato dato alle molte varietà di mele antiche, per cui è stato organizzato anche un piccolo concorso.
Ma c'erano anche vestiario, scarpe, accessori, cosmetici, giocattoli. Tutti contrassegnati dall'attenzione all'etica produttiva ed all'impatto ambientale.
Spazio dedicato poi agli ecomusei, alle associazioni, ai gas e a molte realtà no profit attive in vari settori.
Ai piccini era dedicato uno spazio gioco gestito dalle straordinarie tagesmutter trentine, pieno di materiali montessoriani e di attività creative.
Abbiamo incontrato anche qualche produttore del nostro territorio. Era presente la veronese Eco Geco, con i suoi jeans in cotone biologico prodotti a filiera corta e distribuiti tramite il circuito dei gas.
C'era poi lo stand di Erba Madre di Tregnago, con i suoi prodotti cosmetici ed erboristici ricavati secondo le direttive AIAB da piante spontanee della zona, o coltivate direttamente con metodi biologici. Si potevano così provare i loro detergenti, creme, tinture madre ed unguenti.
Abbiamo infine chiacchierato con i titolari di El Restel, azienda biologica di Oppeano (nella foto), che produce e confeziona alcune varietà di riso, e lavora succhi di frutta.
Il poter parlare direttamente con chi, con passione, produce ciò che scegliamo di consumare è uno degli aspetti più stimolanti di queste fiere. Per confrontarsi con loro e conoscere da vicino i motivi che li hanno portati a queste scelte di lavorazione, confezionamento e distribuzione più sostenibile e "giuste".
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