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Ventuno voti favorevoli, 3 contrari ed un astenuto: si è conclusa così a tarda sera (ore 23.50) la votazione del consiglio comunale di Verona che darà un'accelerata al progetto del sistema filoviario cittadino.
Tra le aree interessate, quella del deposito della Genovesa e in generale tutte quelle dove è prevista la posa dei pali delle linee di trazione e l'installazione delle cabine delle sottostazioni. "Si tratta dell'atto finale che consentirà finalmente il via definitivo ai lavori del filobus – ha dichiarato l'assessore alla Mobilità Enrico Corsi (nella foto a destra) -. Abbiamo portato avanti la realizzazione di un progetto concreto e sostenibile, mantenendo a Verona risorse importanti per la mobilità ed il trasporto pubblico cittadino".
Ma il progetto del filobus continua a ricevere critiche da più lati, a partire dal Partito Democratico: "Questa Amministrazione avrebbe fatto volentieri a meno del filobus – ha sottolineato il capogruppo Pd Michele Bertucco – è più che evidente che non si voleva rinunciare a finanziamenti già destinati, quindi è stata portata avanti un'opera che non sarà assolutamente vantaggiosa per la mobilità della città e che si presenta come una soluzione di trasporto tecnicamente fuori mercato che non si vede realizzata da nessuna parte. Piuttosto che intraprendere una tale scelta d'intervento, sbagliata per Verona e fortemente impattante, andavano valutate soluzioni per incrementare un trasporto pubblico cittadino sostenibile".
Critico anche il consigliere Pd Stefano Vallani: "Opere di questa portata, di forte impatto sul territorio, una volta che si fanno vanno valutate attentamente, per tenere in considerazione tutte le possibili criticità e soluzioni. Rimangono dubbi sul percorso nelle via San Paolo e via Rosa Morando, mancanti dello spazio necessario per far transitare il filobus in entrambi i sensi di marcia, come previsto da progetto".
Perplessità sull'opera sono state espresse anche dal capogruppo del Movimento 5 stelle Gianni Benciolini: "Un sistema di trasporto pubblico di massa inadeguato per la città, con mezzi a capacità ridotta ed inquinanti, che non porterà alcun vantaggio effettivo e che, senza una adeguata realizzazione di parcheggi scambiatori, non risulterà nemmeno favorevole per l'abbattimento del traffico su strada".
Tra le modifiche principali apportate al progetto, a seguito delle varie conferenze dei servizi, risultano il cambiamento delle pensiline nel centro storico, voluto dalla Soprintendenza per adattarle maggiormente all'ambiente cittadino in alcuni punti; la modifica del tracciato a Verona Sud, che non passerà più su viale del Lavoro ma all'interno del parco che sorgerà nell'area che ora ospita il parcheggio della fiera.
Già a fine marzo (vediarticolo correlato) erano emerse diverse criticità, tra cui i costi troppo elevati e la poca effettiva ecosostenibilità del mezzo, che per metà viaggia a gasolio.
Photo credits: giornale L'Arena