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"Decrescere non significa rinnegare e ripudiare ciò che abbiamo, ma prendere coscienza del fatto che non si può più produrre, consumare e sprecare come si è fatto fino a ora", ha spiegato Andrea Bertaglio. Generazione Decrecente è un libro semi-autobiografico che vuole essere, ha raccontto l'autore, "un piccolo contributo a un risveglio, a una presa di coscienza di cui c'è urgentemente bisogno, anche attraverso la descrizione di alcune realtà virtuose italiane. Una consapevolezza che si sta facendo largo gradualmente, in barba a chi pensa che un altro mondo non sia possibile.
Durante l'incontro in Valpolicella, Bertaglio ha fatto notare che "non avere di più non significa vivere peggio, anzi esistono numerosi modi per risparmiare migliorando anche la propria qualità di vita".
Dopo una riflessione, nella prima parte del libro, sulla società consumistica in cui viviamo e sulle conseguenze che lo stile di vita delle vecchie generazioni ha avuto sulle nuove, nella seconda parte Bertaglio descrive la sua infanzia a Milano, caratterizzata dal mito del consumo e dei soldi, fino alla decisione di trasferirsi nella campagna astigiana per poter avere uno stile di vita meno dispendioso e una qualità della vita più alta. L'ultima parte è quella dedicata ad alcuni esempi virtuosi di persone e realtà che hanno messo in pratica nuovi stili di vita.
Andrea Bertaglio è un decrescente in prima persona, la sua esperienza e visione raccontata in Generazione Decrescente può rappresentare una grande risorsa per affrontare con il giusto approccio il futuro da parte dei giovani, e non solo.
Nella foto in primo piano: Andrea Bertaglio durante la presentazione a Le Fontane ai Ciliegi in Valpolicella, con Luca Salvi, vice-presidente di MDF Verona.
Per informazioni e contatti: http://andreabertaglio.com