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Si tratta di un'unione e presa di posizione importante, che chiede di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, sancito dall'articolo 32 della Costituzione Italiana.
Oltre ad opporsi a diserbanti e pesticidi, la richiesta delle associazioni – tra cui compaiono anche Legambiente, WWF, Slow Food Verona e Adiconsum – è di far rispettare l'attuale divieto di utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti "nel raggio di 200 metri dai punti di captazione delle acque ad uso umano".
I gruppi ambientalisti si rivolgono alla Regione Veneto, da cui si auspica un intervento legislativo degno di nota, citando la recente decisione della Regione Toscana (del 15 Luglio 2015) di bandire l'uso del diserbante glifosate in campo extragricolo
(vedi link). Chiamati in causa anche diversi Consorzi di Tutela del vino locale, per l'utilizzo spesso smodato che i viticooltori spesso fanno di queste sostanze.
L'appello è rivolto inoltre, forse in maniera più concreta, ai sindaci del territorio, ricordando il loro ruolo di "responsabili della condizione di salute della popolazione locale: il Primo Cittadino – scrivono - deve conoscere la condizione di salute della popolazione e deve attivare/implementare iniziative/strategie di promozione della salute stessa, adottando inoltre adeguati provvedimenti se questa appare minacciata".
Nella nostra provincia, già i comuni di Cavaion (Sindaco Sig.a Sabrina Tramonte) e di Povegliano (Sindaco Sig.a Anna Maria Bigon) si sono attivati con il divieto di utilizzo di diserbanti sui suoli pubblici (vedi link) mentre a livello nazionale il Comune di Malles, in provincia di Trento, è andato anche oltre, dicendo no ai pesticidi su tutto il territorio comunale (vedi link).
Le 20 associazioni infine citano la posizione dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione (l'organo di riferimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità), che nel Marzo del 2015 ha riclassificato l'erbicida glifosate e gli insetticidi malation e diazinon come "probabili cancerogeni per l'uomo", inserendoli nel gruppo 2A, (quella immediatamente successiva è la categoria I – "cancerogeno certo per l'uomo").
"In tutta la Comunità Europea – concludono - vige il «Principio di Precauzione» come modello di riferimento per operare le scelte di salute pubblica". O almeno dovrebbe: sicuramente ora le istituzioni hanno nuovi stimoli su cui riflettere.
In allegato il testo dell'Appello inviato dalle 28 associazioni e l'indice di alcuni studi/articoli sui pesticidi allegato allo stesso.