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Ad oggi già oltre il 70% della produzione ha ottenuto la certificazione. L'obiettivo del Consorzio è raggiungere il 100% entro il 2018. La notizia è giunta ufficialmente il 7 ottobre, giusto in tempo per la festa annuale che rappresenta la massima celebrazione di questo prodotto, e che vede l'intera cittadina di San Zeno di Montagna (VR) impegnata per ben 3 weekend il 22 e 23 ottobre, il 29 e 30 ottobre e il 5 e 6 novembre.
Il periodo di conversione (di cui all'articolo 17 del regolamento (CE) n. 834/2007) rappresenta il fisiologico e necessario passaggio di transizione dall'agricoltura non biologica a quella biologica. "In taluni e speciali casi può essere superato – spiega Simone Campagnari, presidente del Consorzio di tutela del Marrone di San Zeno DOP - ad esempio quando gli appezzamenti siano superfici allo stato naturale non trattate con prodotti vietati nell'ambito della produzione biologica da almeno tre anni. Questo è esattamente il nostro caso. Il nostro marrone è sempre stato del tutto naturale, coltivato con i sistemi tradizionali, rigorosamente a mano e senza utilizzo di trattamenti chimici. AVEPA lo ha riconosciuto ed ha concesso il riconoscimento retroattivo".
Il Marrone di San Zeno DOP si distingue poiché ad ogni confezione viene apposta un'etichetta con la dicitura Marrone di San Zeno D.O.P. e relativo logo. Sull'etichetta vengono inoltre indicati il peso, l'annata di produzione e il luogo di confezionamento. Si tratta quindi di una vera e propria "carta d'identità" del prodotto che lo tutela da tentativi d'imitazione e rappresenta una garanzia per il consumatore.
"Con orgoglio possiamo affermare che già oggi i nostri principali produttori sono bio, nei prossimi anni lavoreremo per accompagnare a questo traguardo anche i piccoli, in modo da certificare la totalità della produzione", conclude il presidente del Consorzio Simone Campagnari.