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L'incontro si terrà alle 20,30 nella Sala Consiliare della VIIª Circoscrizione di San Michele Extra e sarà un'occasione per singoli cittadini o associazioni per presentare le proprie osservazioni affinché il progetto possa venir modificato, quindi attuato in maniera condivisa e partecipata.
Nel comune di Verona, il progetto è previsto interamente in affiancamento alla linea storica. "Le valutazioni progettuali fatte risultano molto spesso superficiali e di comodo – denuncia l'ex presidente dell'associazione Lorenzo Albi - irrispettose sia dei luoghi e degli ambienti pubblici sia di quelli privati".
Sarà sconvolto, ad esempio, il Parco dell'Adige Sud, un'area naturale protetta che si estende da Porto San Pancrazio a Cà del Bue, "un polmone verde nei pressi del centro città", come lo descrive lo stesso Comune di Verona.
"Le opere di cantierizzazione – prosegue Albi - invaderanno in maniera ingiustificata vaste parti di territorio che possono essere risparmiate solamente adeguando e modificando alcune scelte tecniche di progettazione. Allo stesso modo i proprietari di fabbricati privati che si trovano sul tracciato o nella fascia di rispetto possono chiedere e ottenere compensazioni importanti e indispensabili"
Secondo l'associazione veronese il progetto definitivo dovrà essere sottoposto a nuova Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), dato che quella presentata per il progetto preliminare, peraltro non ancora approvata, non ha affatto considerato le soluzioni alternative, soprattutto là dove il tracciato è stato allontanato dalla linea storica (dal comune di San Martino B.A. fino a oltre l'abitato di San Bonifacio).
"Contestiamo un'inaccettabile sottrazione di suolo agricolo e scempio del paesaggio, che porta con sé un'assurda maggiorazione di costi ed un abnorme uso di risorse (inerti, interferenze con le falde acquifere). È da dimostrare, infatti, l'utilità di un intervento infrastrutturale pesante e particolarmente invasivo nel nostro territorio, in particolare per l'assenza di una esauriente analisi Costi/Benefici che potrebbe evidenziare l'insostenibilità del progetto rispetto a soluzioni meno impattanti dal punto di vista ambientale e socio-economico, oltre che meno dispendiose dal punto di vista economico", fa notare Albi.
L'incontro di lunedì 18 gennaio sarà anche occasione per discutere di mobilità e di trasporto, spostando quote rilevanti di merci e persone dalla gomma alla rotaia. "L'insostenibile condizione generale di congestione del traffico, che contribuisce in maniera determinante alla pessima qualità dell'aria e di conseguenza ai cambiamenti climatici, conduce a rivedere e riconsiderare radicalmente le scelte degli ultimi trent'anni, che hanno destinato la maggior parte dei finanziamenti ad una mobilità con mezzi privati, riservando poche briciole per il trasporto pubblico locale e ferroviario. Facciamo in modo che questo progetto, sconsolatamente dato per certo per il suo completamento sulla tratta Torino-Venezia, possa almeno essere occasione e opportunità per un nuovo corso nella gestione dei trasporti, sia per le persone che per le merci", conclude Lorenzo Albi.